Stefano Pilato – Livorno 1965
Vivo e lavoro in Toscana operando nel campo delle arti visive.
Dal 1987 ho intrapreso la libera professione nel campo della grafica pubblicitaria realizzando progetti per committenze pubbliche e private.
Dal 1993 ho sviluppato la produzione artistica Pesce Fresco.
Raccogliendo di tutto dovunque soprattutto legno trovato sulle spiagge dopo le mareggiate.
Cerco con abnegazione e ironia, carico di esperienze grafico-pittoriche, di dare vita ad opere che spesso raffigurano creature marine.
I miei assemblaggi sono pieni di oggetti già vissuti che riacquistano la dignità perduta dopo il loro utilizzo primario, esaltandone l’estetica nascosta valorizzandola nell’assemblaggio di un pesce abissale o di una balena bianca.
Inoltre realizzo sempre con lo stesso principio del riciclaggio, installazioni, sculture, lampade, specchi, oggetti di scena e altro.
Da qualche anno oltre a partecipare all’attività di varie associazioni artistiche locali ho intrapreso collaborazioni con artisti nella realizzazione di installazioni in scala urbana anch’esse come assemblaggi di oggetti rifiutati.
Il mio lavoro è fatto di ricerca, d’intuito dove a volte prevale l’istintività e a volte la razionalità retaggio delle mie esperienze di progettista.
Tutto comunque si evolve nel piacere di un lavoro manuale, ricco di soluzioni estemporanee ma anche di metodo acquisito, cercando continuamente nuovi stimoli anche dal punto di vista espositivo: gallerie d’arte, musei, librerie, ristoranti e talvolta luoghi improbabili ma sempre ritenendo importanti tutti gli ambienti contaminati dalle mie opere.
Le esperienze professionali sono per me fondamentalmente momenti di contatto e di scambio con le persone a cui tengo più di ogni altra cosa.
Intensa da questo punto di vista è stata la collaborazione che dal 1994 va avanti, in forme diverse con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria Locale di Livorno, più precisamente con la Cooperativa sociale Blu Cammello per la quale ho condotto tra l’altro il laboratorio di comunicazione visiva rivolto a pazienti psichiatrici, promuovendo eventi, stage e workshop di formazione sull’arte marginale.
Stefano Pilato – Livorno 1965
I live and work in Tuscany in the field of visual arts.
Since 1987 I have been working freelance in the advertising profession, creating projects for public and private commissions.
Since 1993 I have developed the Fresh Fish artistic production.
Collecting everything anywhere especially wood found on the beaches while on a stroll.
I seek with self-denial and irony full of graphic-pictorial experiences, to give life to work that often portrays marine creatures.
My assemblages are filled with objects that have already lived that are regaining lost dignity after their primary use, exalting in their hidden aesthetics
by enhancing it in the assembling of a deep-sea fish or a white whale.
Always with the same principle of recycling, I also create installations, sculptures, lamps, mirrors, objects and more. For some years, as well as participating in the activities of various local art associations, I have collaborated with artists in the implementation of urban-scale installations that are assemblies of discarded objects. My work is made of research, intuition where sometimes instinctiveness prevails and sometimes the rationality inherent to my designer experience.
Everything, however, evolves into the pleasure of manual work, rich in extemporaneous solutions but also of the acquired method, constantly seeking new stimuli from the point view of an exhibition:
art galleries, museums, bookstores, restaurants and sometimes unlikely locations, but always feeling the importance of all the environments contaminated by my works.
Professional experiences are basically moments of contact and exchange for me, with the people I care about more than anything else.
From this point of view, I have been collaborating, in various forms, with the Department of Mental Health of the Local Healthcare Authority in Livorno, more specifically with the Blue Camel Social Cooperative for which I have conducted, among other things, a visual communication laboratory for psychiatric patients, promoting events, internships and training workshops on marginal art.